SUPU: Pensioni militari.Bonus 200 in busta paga tra giugno e luglio: spetta anche alle Forze armate?

Bonus 200 in busta paga tra giugno e luglio: spetta anche alle Forze armate?

Potranno beneficiarne pensionati e lavoratori dipendenti con un reddito fino a 35.000€.
È in arrivo un bonus da 200€ una tantum per 28 milioni di lavoratori e pensionati. È quanto deciso nel corso del Consiglio dei ministri dove è stato approvato il Decreto Aiuti in sostegno alle famiglie e alle imprese.
“Le decisioni di oggi rappresentano bene questa determinazione del governo. In un certo senso, è il senso del governo stesso” ha detto il premier Mario Draghi.
Il provvedimento da 14 miliardi di euro è composto da 50 articoli, e punta a dare sollievo e vicinanza a tutte quelle realtà colpite maggiormente dal caro energia e dalle ripercussioni della guerra in Ucraina.
Il bonus verrà erogato tra giugno e luglio in un’unica soluzione. I lavoratori dipendenti lo riceveranno direttamente in busta paga, mentre alle imprese verrà versato. Inoltre, alle imprese verrà coperto il costo degli aumenti delle materie prime per i cantieri, con uno stanziamento di 3 miliardi di euro. Questo incentivo consentirà di proseguire i lavori già iniziati, farne di nuovi e manterrà intatti i posti di lavoro.
Anche le Forze armate beneficeranno del provvedimento.
Bonus 200: in cosa consiste
Il bonus 200€ è stato inserito all’interno del pacchetto “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina” e noto come Decreto Aiuti per sostenere famiglie ed imprese: le due categorie che hanno maggiormente risentito della crisi internazionale dovuta alla guerra in Ucraina e al conseguente caro energia.
All’interno del provvedimento vi sono una serie di interventi tra i quali:
Rinnovo del taglio delle bollette;
Taglio delle accise sui carburanti e sul metano;
Bonus sociale per le bollette che diventa retroattivo: eventuali pagamenti di somme eccedenti saranno automaticamente compensati in bolletta una volta presentato l’Isee;
Aiuti per affitti (100 milioni di euro) e trasporti pubblici;
Estensione del credito d’imposta per le imprese;
Fondo da 200 milioni di euro per aiuti a fondo perduto alle aziende che hanno investito nei territori coinvolti nella guerra (Russia, Ucraina e Bielorussia);
Piano per le grandi città con un bilancio di spesa di 600milioni di euro per sostenere gli obiettivi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza);
Rigassificatori per trovare nuove fonti di energia in modo da rimpiazzare il gas russo. Per la parte di gas liquido sarà necessario appunto il rigassificatore. Il primo, non permanente, verrà installato il prossimo anno e un altro alla fine del 2023.
L’obiettivo è limitare il rischio di un ulteriore aumento dell’inflazione e tale operazione è resa possibile con l’aumento della tassa sui profitti eccezionali delle aziende dell’energia.
Per quanto riguarda la questione carburante, la misura rimarrà attiva almeno fino all’8 luglio. Inoltre, è previsto un passaggio anti-speculazione con il monitoraggio da parte del Garante e della Guardia di Finanza.
Le imprese che investiranno oltre i 50 milioni di euro in produzioni strategiche potranno godere di una serie di semplificazioni.
Bonus 200: a chi spetta
Il bonus 200€ riguarda le famiglie con un reddito fino a 35.000€ e coinvolgerà 28 milioni di italiani, in particolar modo:
Pensionati;
Lavoratori dipendenti;
Lavoratori autonomi.
Bonus 200: e le Forze armate?
Nella voce “lavoratori dipendenti” figurano anche gli uomini e le donne delle Forze armate che si vedranno corrisposto il bonus tra giugno e luglio, in un’unica soluzione.
La misura, come ha spiegato il premier Draghi, “vuole venire incontro alle esigenze esposte dai sindacati”. Specificando che si tratta di “un bonus per coloro che hanno avuto meno vantaggi dalla riforma IRFPEF”.
L’Associazione Sindacale Professionisti Militari (ASPMI) ha accolto bene l’intervento del governo ma ha specificato che il bonus è “una somma di denaro che definiamo non risolutiva”.
Nel corso del tavolo concertativo per il rinnovo contrattuale 2019-2021 per le Forze armate e di Polizia si è più volte fatto appello ad “una necessaria ed innovativa politica dei redditi che alleggerisca il carico fiscale defiscalizzando i frutti della contrattazione e andando incontro a quei nuclei familiari, soprattutto monoreddito, che sentono il gravoso peso dell’aumento della pressione fiscale”.
Inoltre, l’eliminazione del cuneo fiscale e l’introduzione delle nuove aliquote, nonostante la somma perequativa concessa, “non avrebbero colmato il gap in diminuzione nello stipendio” spiegano da ASPMI.
L’Associazione sindacale confida che da parte del governo queste siano solo “le prime misure perequative per i pubblici dipendenti e soprattutto per lavoratori monoreddito”. Il prossimo passo dovrà, necessariamente riguardare la tutela familiare, “al fine di coniugare al meglio il lavoro e i doveri connessi al nucleo familiare”.
Bonus 200: come richiederlo e quando arriverà
La misura è da intendersi una tantum e verrà erogata una sola volta e in un’unica soluzione tra giugno e luglio. Il bonus lo si troverà direttamente nel cedolino della pensione o nella busta paga, alla voce aumento. Sarà in questo caso erogato dai datori che poi recupereranno la cifra al primo pagamento di imposta possibile. Draghi ha spiegato che non si tratta di un anticipo: “Viene ristorato al primo pagamento fiscale”, ha assicurato.

Bonus 200: come verranno stanziati i fondi
I 14 miliardi stanziati dal governo, senza scostamenti di bilancio, prevedono 8 miliardi per:
Interventi energia e carburanti;
Revisione prezzi per le opere pubbliche;
Interventi su enti pubblici;
Interventi in favore dei profughi;
Interventi per imprese colpite dalle conseguenze della guerra.
Quasi 3 miliardi serviranno per:
Rivalutazione prezzi delle opere pubbliche (avviati o da avviare);
Interventi per vari enti tra cui quelli per le grandi città;
Estensione al 31 dicembre per le garanzie per i prestiti bancarie per le imprese (normativa europea).
Mentre 6 miliardi sono proprio per il bonus 200€ per pensionati e lavoratori.

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