Pensioni Militari::La poliziotta licenziata per un tatuaggio. Ma oggi le arriva un encomio dal Ministero dell’Interno-Due pesi e due misure con il V. Questore Nunzia Schiliro’, con tantissimi encomi e riconoscimenti,ha risolto brillantemente numerosi operazioni di servizio,la sua colpa? Essere una no Vax’. certi Magistrati che effettuano proselitismo politico tra le piazze, in favore di certe aree sinistre nessun provvedimento disciplinare viene adottato nei loro confronti.
La poliziotta licenziata per un tatuaggio. Ma oggi le arriva un encomio dal Ministero dell’Interno
Una norma non consente agli agenti di aver tatuaggi sul corpo. Eppure sono in moltissimi con il corpo segnato: la normativa viene applicata a macchia di leopardo. Arianna Virgolino in questi giorni ha ricevuto una “Lode” dallo stesso ministero che l’ha mandata via
Ha lanciato una petizione su Change.org per “L’abolizione della norma sui tatuaggi in Polizia retroattiva per chi era già in servizio”. Arianna Virgolino, oggi 34enne, dopo aver anche ricevuto una “Lode”, è stata infatti licenziata dalla polizia di Stato per un piccolo tatuaggio (che peraltro ha poi cancellato) che aveva fatto a 18 anni. A mandarla via dalle forze dell’ordine il ministero dell’Interno, lo stesso che l’ha premiata con la “Lode”: che oltretutto le è stato consegnato adesso.
Il tatuaggio di Arianna Virgolino (a destra), a sinistra dopo l’intervento per cancellarlo: oggi non si vede più
E ancora: “Durante gli accertamenti medici, anche il personale sanitario della Polizia è sfornito di linee guida a livello centrale cosicché l’idoneità o meno è oggetto di interpretazione: a volte sono stati sospesi gli accertamenti in attesa della rimozione completa purché effettuata nei termini concorsuali, altre volte un residuo di rimozione di tatuaggio in zona scoperta non è stato oggetto di esclusione mentre altre volte sì”.
Infine la norma “dovrebbe essere abolita perché il tatuaggio ormai è attualità e non più stigma di criminalità come veniva considerato tempo fa”. Una “normativa obsoleta in quanto l’Italia è l’unico Paese al mondo a mantenere ancora questo tabù sulla base del quale priva del posto di lavoro vincitori di un concorso pubblico. Un Paese che desidera stare al passo con gli altri Paesi Europei, dovrebbe quantomeno uniformarsi”.